UN AMORE VISCERALE


LA LEZIONE DI DISEGNO




Più vecchio di poco più di quattro anni, Enzo, il fratello più grande, (si ri-corda chiaramente, pur dopo molto tempo) mostrò per la prima volta alfratellino quando aveva circa cinque anni l'uso delle matite colorate ed il risultato che, da queste, si otteneva quasi magicamente strofinandole sulla carta (quaderni a quadretti, di carta scadente ma ancora più belli e artistici, gli unici disponibili e reperibili durante gli ultimi anni della guerra).

Enzo mostrò al fratellino più piccolo e gli insegnò come si potevano disegnare, creare dal nulla figure ed oggetti con segni di matita, successivamente colorati.

Disegnarono arance, mandarini, ciliegie, mele che poi colorarono. Quando i disegni venivano completamente colorati assumevano forme riconoscibili, quasi reali.

Un miracolo, quasi una stregoneria! I frutti erano veri, si potevano facilmente riconoscere. Che meraviglia! Che cosa si poteva realizzare con pochi colori e alcuni fogli di carta!

L'episodio è scolpito nella memoria perfettamente, chiaramente come se ancora si fosse seduti in quel pomeriggio autunnale, dalla fioca luce, attorno a quel tavolo, di semplice legno, con quella carta grezza e le matite colorate. Ed Enzo lì a disegnare, a colorare e a mostrare come si deve fare, a tenere e a guidare la manina del fratellino.

Da Enzo gli fu impartita la prima lezione di disegno.

Forse, è la chiave che potrebbe almeno in parte spiegare la passione, come la stessa vita, per la pittura che, per la prima volta, il fratellino di Enzo scoprì a circa cinque anni; la inimmaginabile magia dei colori, del disegno, l'ineffabile universo della pittura, il mondo sublime e l'incantesimo dell'arte!

 

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Il figlio del farmacista