AMICI ANIMALI


AMANDA




Una tartaruga di terra, anzi una testuggine, acquistata a Porta Portese, anni or sono, più per portarla via al tizio (forse un contadino) che l'offriva in vendita - temendo che, se invenduta, potesse essere trattata approssimativamente - e per curiosità, non per ponderata scelta.

Vive sul terrazzo d'estate e in primavera. D'inverno e in autunno fa lunghissimi sonni in cantina, in una scatola di cartone, piena di torba e foglie secche, alle temperature per lei ottimali, in quelle stagioni.

Conosce bene la casa e i vari angoli, le parti più calde o fresche e i passaggi; ha una memoria di ferro; anzi, farebbe concorrenza a Pico della Mirandola ed a quell'elefante.

Riconosce i membri della famiglia, qualche voce e i suoni del suo nome. Se la si chiama, allunga la testa e gira gli occhi. Ha fiducia in quello che le si dà da mangiare, non teme di essere avvelenata!

Sporca un po', è velocissima e rumorosa, testarda anche.

Non ammette che oggetti o vasi in terrazzo possano essere spostati e sembra innervosirsi quando ciò accade.

Dopo il letargo, con il bel tempo, le si fa prendere un bagno e la si immerge completamente nell'acqua; è molto contenta e i tessuti riacquistano elasticità.

Quand'è in cantina, si sente la sua mancanza e si pensa a questo animaletto più volte, se non altro, perché, quand'è presente c'è il sole, il bel tempo.

È l'antico simbolo della lunga vita dei cinesi; esistono casi documentati di testuggini che hanno superato il secolo. Il primato apparterrebbe ad una testuggine morta nel 1918 a poco più di 152 anni. Si sono collezionate tartarughe in vari metalli, minerali e altri materiali. Sono state anche dipinte, in alcuni quadri.

Oggetti raffiguranti tartarughe, illudendocisi che dessero lunga vita ai destinatari, sono stati regalati ad amici e parenti, particolarmente cari, cui si voleva così augurare un prolungamento all'infinito della loro esistenza.

Non è stato sempre così; purtroppo!

Si è ritrovata una tartaruga di malachite, già donata ad un familiare, che non è più. Avrebbe avuto ancora tanti anni da spendere! Tuttavia, si vuol credere che le tartarughe contagino e diffondano longevità, sia pur non sempre.

Per B.Holas, studioso d'arte africana, (Animaux dans l'Art ivoirien, Paris 1969.) le tartarughe e le testuggini, invece, evocano nella simbologia tradizionale africana, il mondo femminile, le qualità della donna in opposizione a quelle del serpente, a carattere maschile, fallico. Ciò, soprattutto, per i Baulè della Costa d'Avorio, dov'è pure diffuso il proverbio, che si lascia interpretare ad ognuno: se il pelo non fosse così lento a spuntare, le tartarughe sarebbero pelose.

In quell'elegante cena a Giacarta, molti anni fa, fu servito un consommé, che, a detta dei padroni di casa, era una squisitezza, una rarità che non si riconobbe subito dall'aspetto.

Venne servito in ciotole di porcellana, decorate con un fiore di ibisco rosa, con effetto gradevole, raffinato.
La si assaggiò e ci si rese conto.

Malgrado l'enfasi, non si volle consumare il consommé anche per istintiva riluttanza verso cibi insoliti o eccessivamente raffinati.

Poi la specialità, diffusasi con rapidità a livello internazionale, non fu più richiesta, consumata e servita.

Si era compreso, infine, che le tartarughe stavano per essere decimate e furono protette, in quasi tutti i paesi.

Un passo importante verso la salvaguardia della fauna e, in particolare, di questi innocui animali con la cui corazza, fino a pochi anni or sono, si produceva di tutto: pettini, spazzole, montature per occhiali, borsette ed altro.

Alla spiaggia di Kuta Beach un bambino balinese prese quell'uomo, quel vacanziere del momento, amichevolmente per mano, senza dire che cosa volesse fare, e lo portò a vedere, dopo una brevissima nuotata, un angolo isolato dove almeno una cinquantina di tartarughe erano riunite, apprestandosi a depositare le uova sulla spiaggia.

Il bambino era familiare alle tartarughe che si fecero toccare e accarezzare anche da quel vacanziere di quella stagione.

Tutto ciò contribuì a far decidere quell'uomo per Amanda quella domenica mattina, in quell'affollato e notissimo mercato romano.

 

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